Soprannominato “Fragmentarium”, si tratta di un algoritmo che ha il potenziale di assemblare alcune delle storie più antiche mai scritte dagli umani, inclusa l’Epopea di Gilgamesh.
Il lavoro proviene da un team dell’Università Ludwig Maximilian in Germania che dal 2018 ha provato a digitalizzare ogni tavoletta cuneiforme babilonese.
I testi babilonesi venivano scritti su tavolette di argilla, sono arrivati fino a noi in innumerevoli frammenti conservati in strutture distanti l’una dall’altra, come il British Museum di Londra e l’Iraq Museum di Baghdad; inoltre i testi sono scritti in due complessi sistemi di scrittura, sumerico e accadico, rendendo il compito di compilarli ancora più faticoso.
Fragmentarium rende questo processo molto più semplice; dai 22.000 frammenti di testo che sono stati digitalizzati finora, l’intelligenza artificiale può setacciare le immagini e assemblare sistematicamente frammenti di testo creando connessioni in pochi secondi che normalmente richiederebbero mesi ai ricercatori umani.
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